L’Agenzia delle Entrate con la circolare n. 3/E risponde a alcuni quesiti in merito alla fruizione del Bonus Mobili. 
Con questa circolare l’Agenzia delle Entrate ha precisato che la “sostituzione della caldaia”, qualificabile come intervento di “manutenzione straordinaria” perché rivolto alla sostituzione di una componente essenziale dell’impianto di riscaldamento con altro modello più efficiente, consente l’accesso al Bonus mobili.
Il Bonus Mobili, prorogato al 31/12/2016, prevede una detrazione fiscale del 50% per le spese  sostenute per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici di classe A, destinati ad arredare l’unità immobiliare oggetto di ristrutturazione o le parti comuni del condominio, fino a una spesa massima di 10mila euro. Il beneficio è esteso anche alle coppie under 35 che acquistino una prima casa. In tal caso, il tetto di spesa è di 16 mila euro

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A differenza di quanto deciso per la caldaia, l’Agenzia chiarisce anche che gli interventi di sola sostituzione della vasca da bagno con altra vasca con sportello apribile o con box doccia non sono agevolabili in quanto inquadrati tra le attività di manutenzione ordinaria. Non è agevolabile neanche come intervento diretto alla eliminazione delle barriere architettoniche.
È possibile fruire della detrazione, in generale, nel caso in cui la sostituzione dei sanitari sia inserita in un intervento di maggiore entità come per esempio il rifacimento integrale degli impianti idraulici del bagno, che comporti anche la sostituzione dei sanitari.

 

Ulteriori “info” sul Bonus Mobili

La detrazione per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici è legata alla realizzazione di una ristrutturazione che può riguardare sia singoli appartamenti sia parti comuni dell’edificio. I mobili possono anche essere destinati a un ambiente diverso rispetto a quello in cui avvengono i lavori di ristrutturazione, ma l’Agenzia delle Entrate precisa che i lavori devono avvenire all’interno dell’UI, oppure sulle parti comuni, mentre se riguardano una pertinenza, ad esempio un box, non c’è diritto al bonus mobili.

Se l’immobile non è oggetto di ristrutturazione ma di riqualificazione energetica (Ecobonus 65%), non si può utilizzare il bonus mobili.

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Gli interventi che danno diritto al Bonus Mobili sono:

  • di manutenzione straordinaria, di restauro e risanamento conservativo, di ristrutturazione edilizia, eseguiti sia sulle parti comuni di edificio residenziale sia sulle singole unità immobiliari residenziali;
  •  di manutenzione ordinaria, effettuati sulle parti comuni di edificio residenziale;
  • necessari alla ricostruzione o al ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi, anche se non rientranti nelle categorie precedenti e a condizione che sia stato dichiarato lo stato di emergenza;
  • di restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che entro sei mesi dal termine dei lavori vendono o assegnano l’immobile.

Per beneficiare della detrazione per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici:

  • è necessario che la data di inizio lavori sia anteriore a quella in cui sono sostenute le spese;
  • non è necessario, invece, che le spese di ristrutturazione siano sostenute prima di quelle per l’arredo dell’abitazione

 

Come ottenere la detrazione

Per ottenere la detrazione si indicano le spese sostenute in sede di dichiarazione dei redditi (modello 730 oppure UNICO persone fisiche). Il pagamento degli interventi deve necessariamente avvenire tramite carte di credito o di debito, oppure bonifico, bancario o postale, indicando causale, codice fiscale del beneficiario della detrazione e codice fiscale o partita IVA di chi ha effettuato i lavori. Nel caso in cui si paghi con il bonifico, la banche o le Poste applicheranno una ritenuta del’8%. Bisogna conservare ricevuta del bonifico oppure ricevuta di avvenuta transazione (nel caso della carta di credito), documentazione di addebito sul conto corrente e fatture di acquisto.

 

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Sale da 8mila a 16mila euro il tetto massimo di spesa su cui le giovani coppie potranno ottenere la detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di arredi destinati alla prima casa acquistata, anche senza lavori di ristrutturazione.

Lo prevede un emendamento al disegno di Legge di Stabilità 2016, approvato in Commissione Bilancio del Senato.

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Si tratta di un sostegno rivolto alle giovani generazioni in un passaggio importante della loro vita. Una ragione economica e una sociale, dunque, motivano questa proposta di alzare la soglia massima su cui applicare la detrazione Irpef del 50%

Se non ci saranno nuove modifiche, l’ammontare complessivo di spesa sulla quale applicare la detrazione non dovrà superare i 16.000 euro; di conseguenza la quota rimborsabile sarà pari a 8.000 euro.
Per il momento restano confermate le altre condizioni del bonus mobili riservato alle giovani coppie:
– devono essere composte da coniugi o da conviventi more uxorio;
– il nucleo familiare deve essere costituito da almeno 3 anni;
– almeno uno dei due componenti della coppia deve avere meno di 35 anni;
– la detrazione sarà pari al 50% delle spese sostenute dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2016;
– i mobili acquistati con il bonus dovranno servire ad arredare la prima casa di cui i beneficiari del bonus siano acquirenti;
– la detrazione sarà ripartita in dieci rate annuali.